Svolgere regolare esercizio fisico, meglio se aerobico
Diversi studi scientifici hanno dimostrato che l’attività fisica è una delle vie privilegiate per prevenire il diabete, insieme all’alimentazione. Una nuova ricerca sul rapporto tra vita sedentaria e salute cardio-metabolica prova ora che anche la semplice riduzione di 90 minuti al giorno del tempo trascorso seduti o sdraiati,per esempio alzandosi ogni mezz’ora e muovendo qualche passo in ufficio o cogliendo l’occasione per qualche pulizia domestica, diminuisce le probabilità di sviluppare il diabete.
Limitare il consumo di zuccheri semplici
Eliminare lo zucchero aggiunto e limitare i dolci a circoscritte occasioni. Questi alimenti provocano bruschi aumenti della glicemia, fenomeno che a lungo andare riduce la sensibilità delle cellule all’insulina. Per lo stesso motivo è bene ridurre il consumo di bevande gassate e prodotti confezionati quali merendine e cioccolate.
Aumentare il consumo di fibre nella dieta
Introdurre buone dosi di fibre nella dieta, portando in tavola regolarmente legumi, cereali integrali, frutta in guscio, verdura e frutta. Le fibre rallentano l’assorbimento degli zuccheri, arginando così i picchi glicemici e favorendo un miglior controllo della secrezione insulinica.
Preferire il consumo di grassi “sani”
E’ bene fare molta attenzione alla qualità dei grassi che si consuma giornalmente.
I grassi idrogenati, ad esempio, contenuti in molti prodotti confezionati, non esistono in natura, per cui non vengono riconosciuti correttamente dall’organismo. Il loro eccesso è in grado di provocare: disturbi cardiocircolatori, obesità, danni alle membrane cellulari, diabete. Essi, infatti, diminuiscono le HDL (il colesterolo cosiddetto “buono”) e aumentano le LDL (il colesterolo “cattivo”); aumentano le infiammazioni e interferiscono con il funzionamento dell’insulina.
Le cellule hanno sulla membrana esterna dei recettori specifici per l’insulina: cioè delle speciali serrature che si aprono solamente quando arriva la chiave corretta: l’insulina, facendo così entrare il glucosio, togliendolo dalla circolazione sanguigna.
Tutti i grassi idrogenati e i grassi saturi di origine animale (carne, uova, pesce, latte e latticini), si depositano nelle membrane esterne delle cellule, provocano la deformazione dei recettori.
Il risultato è che le cellule diventano sorde all’insulina stessa.
Si consiglia, quindi, di preferire il consumo di acidi grassi insaturi, detti “grassi buoni”, come gli Omega3 (che fluidificano il sangue, migliorano l’umore, mantengono integri i tessuti cutanei…), presenti nel pesce azzurro e gli Omega 6 (che abbassano il colesterolo cattivo, aiutano la strutturazione delle cellule… ) che ritroviamo nella frutta secca e negli oli vegetali.
Fare sempre pasti completi
Associare sempre nel pasto i carboidrati con proteine, grassi e fibre.
La presenza, nello stesso pasto, della giusta quota di macronutrienti in associazione al consumo di carboidrati consente, infatti, di abbassare l’indice glicemico degli zuccheri contemporaneamente assunti, rallentando la velocità con cui questi vengono assorbiti e con cui, di conseguenza, innalzano la glicemia.
Articolo scritto per essereinsalute.it